
Fondazione Malongo

Gestita da specialisti in vari campi, la Fondazione Malongo annovera agronomi, storici ed esperti del mondo dell’arte e della cultura. Dal 2006, porta avanti azioni legate all’agricoltura e alla ricerca scientifica, ma promuove anche il patrimonio e la creazione contemporanea quando sono direttamente o indirettamente legati al caffè.

Cultura e agricoltura
La Fondazione Malongo sviluppa le sue attività su più livelli, in Francia e all’estero. Nei Paesi produttori, è coinvolta in operazioni di emergenza, nonché in progetti a lungo termine. Molto più di un ente di sponsorizzazione, la Fondazione favorisce gli scambi e i ponti tra le discipline. Che sia con l’Unione Europea, con i grandi musei come il MuCEM, o con le organizzazioni, lavora per riunire attori di diversa provenienza.
Infine, si impegna per i suoi valori all’interno dell’azienda stessa. Da un lato, si assicura che tutti i progetti di punta siano presentati al personale dalle persone che li hanno ideati: curatori di mostre, curatori del patrimonio, scienziati rinomati, ecc. Dall’altro, facilita l’accesso alla cultura stringendo rapporti con le istituzioni locali, come il Théâtre National de Nice.

La Fondazione Malongo considera la cultura nel suo senso più ampio, dal patrimonio materiale e immateriale alla creazione contemporanea.

Una visione multidisciplinare
Fin dall’inizio, gestisce la collezione Malongo: una collezione che ha continuato a crescere e che le permette di approfondire la storia del caffè. Ma la Fondazione guarda anche al futuro. Desiderosa di avvicinarsi al caffè in tutte le sue componenti, si è aperta alla creazione contemporanea, sostenendo numerosi progetti artistici legati al caffè, ma anche lanciando il suo primo concorso di Design nel 2007. Infine, la Fondazione integra il mondo dell’editoria, permettendo la pubblicazione di alcune opere al di fuori dei consueti canali commerciali.
Lanciato dalla Fondazione nel 2007, il concorso Design sfida i giovani creativi (studenti e giovani professionisti) a inventare nuove forme e concetti, principalmente in termini di utilizzo, coinvolgendoli in una riflessione collettiva e permettendo ai laureati di compiere un passo avanti nel loro percorso professionale. Dopo varie edizioni, adesso il comitato organizzatore sta prendendo in considerazione una nuova direzione per questo concorso.
La Fondazione si impegna a sostenere la creazione contemporanea. Attraverso questi progetti (dal disegno alla pittura, dai video alle installazioni), testimonia il modo in cui il caffè può essere visto, analizzato e persino messo in discussione oggi, in modo non convenzionale. La Fondazione agisce su più fronti: mettendo la sua collezione e il suo dipartimento di formazione a disposizione degli artisti, ospitandoli in residenza e, talvolta, co-producendo alcune opere, come ha fatto con l’Eclat a Nizza.

La collezione Malongo
Nel corso degli anni, la collezione Malongo si è arricchita di una grande varietà di oggetti che testimoniano la storia del caffè e il modo in cui questa bevanda è stata coltivata, contesa, consumata e commercializzata attraverso i secoli: oggetti domestici (macinacaffè, utensili, ecc.), oggetti per la tavola, arti grafiche, arti etniche…
Dal 2007, la Fondazione ha anche raccolto una serie di dati botanici, che è stata arricchita dalla creazione di un erbario, dove si possono ammirare le diverse varietà di piante di caffè che vi si conservano, da quelle più tradizionalmente commercializzate (Arabica, Robusta) a quelle meno produttive (Liberica, Excelsa).

La Fondazione ha collaborato con il MuCEM per un’ambiziosa mostra sul caffè. Più di trecento opere d’arte, fotografie, oggetti, incisioni, disegni, libri rari, corrispondenza, archivi audiovisivi e testi inediti illustrano in uno spazio di oltre 1200m2 la storia del caffè nel mondo. Questa collaborazione ha permesso alla Fondazione di mostrare una parte della sua collezione privata e parte del suo erbario.
Dalla pianta di caffè alla tazzina, la mostra puntava a suscitare la curiosità del visitatore e a creare un incontro reale con un prodotto che si consuma quotidianamente ma la cui storia è poco conosciuta.

Impegnarsi nei Paesi produttori in operazioni di emergenza ma anche in progetti a lungo termine.

Partnership nei Paesi produttori
La Fondazione sostiene lo sviluppo di strutture di formazione in collaborazione con le università locali e promuove gli scambi tra gli agricoltori affinché possano beneficiare di conoscenze comuni. Incoraggia il recupero di vecchie piantagioni ed è coinvolta in progetti che combinano agricoltura e cultura, in particolare in Messico, Laos e São Tomé.
In Messico, la Fondazione ha sostenuto numerosi progetti di diversificazione del reddito: ecoturismo a Chayotepec, produzione agro-industriale come succhi di frutta, tè, maracuja, ecc. È inoltre coinvolta nel rinnovamento di diverse piantagioni della cooperativa UCIRI, gravemente colpite dalla ruggine del caffè.

Ricerca scientifica
Coinvolta nelle questioni ambientali, la Fondazione sostiene la ricerca scientifica e agronomica, in particolare quando allerta sull’uso di OGM, pesticidi e altri erbicidi. È impegnata nello sviluppo dell’agricoltura biologica e diversificata e nell’agroforestazione.
In Messico, la Fondazione sostiene le attività del Cicades. Fondato in seguito alla creazione di una partnership tra l’Università di Chapingo, la cooperativa Ocozaca e Malongo, Cicades è un centro unico al mondo per la formazione e la ricerca per la produzione biologica intensiva, per condividere l’esperienza e la competenza di scienziati e coltivatori di caffè locali con produttori di tutte le regioni del mondo.

Los Caminos del Café
Co-finanziato dalla Oficina del Conservador de la Ciudad de Santiago de Cuba, dall’Unione Europea e dalla Fondazione Malongo, Los Caminos del Café è un progetto di sviluppo socio-economico nell’ambito della provincia di Santiago de Cuba. Il progetto include il restauro di due luoghi emblematici: La Fraternidad e La Casa Dranguet
La piantagione Fraternidad è attualmente in fase di riabilitazione e, insieme ad altri quattro cafetales, forma un parco eco-archeologico classificato come patrimonio mondiale dell’UNESCO. Situata nel centro storico di Santiago de Cuba, la Casa Dranguet, ora restaurata, è un vero e proprio luogo culturale con uno spazio per la promozione del patrimonio del caffè cubano e una zona di degustazione.
L’obiettivo principale del progetto è quello di aprire e far conoscere questo patrimonio ai turisti e ai cubani attraverso azioni di turismo responsabile.
